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Formazione accreditata Assistenti Sociali

Formazione accreditata Assistenti Sociali e Professioni d’Aiuto: apprendimento, formazione e organizzazione.

La  Formazione accreditata Assistenti Sociali e delle Professioni d’Aiuto e’ lo strumento operativo che riporta alla responsabilità della propria formazione. Apprendimenti, formazione e organizzazione comportano di essere in grado di avviare processi di riflessione, di “pensiero” sulla complessità della realtà lavorativa, che è impregnata di informazioni spesso contraddittorie e inquietanti, informazioni riguardanti gli utenti del servizio e i loro piccoli e grandi problemi, l’organizzazione del lavoro e i rapporti con i colleghi e capi, le proprie competenze professionali, le proprie aspettative e motivazioni.

Comporta, inoltre, essere in grado di promuovere un pensiero che aiuti a leggere la propria realtà organizzativa, collocandola nell’attuale situazione storica dei servizi alla persona; di individuare le resistenze al cambiamento, o, almeno, i tempi per la realizzazione del cambiamento stesso.
Peraltro, formazione permanente non vuol dire essere continuamente alimentati da qualcosa di nuovo rispetto alla propria formazione.

Formazione permanente è rielaborazione, è attivazione delle persone su quanto riescono ad apprendere, è ricerca che le persone stesse svolgono con il supporto di interventi formativi di vario tipo, per accrescere la loro capacità professionale.
La formazione non deve essere vista come qualificazione dei singoli operatori al di fuori del contesto organizzativo in cui essi sono inseriti. Il problema formativo è spesso quello dell’organizzazione del lavoro, della capacità cioè di far funzionare l’organizzazione in cui si lavora e di attuare processi che permettono ad essa di cambiare, evolversi, arricchire la sua cultura prima che modificare la sua struttura.
Occorre, dunque, che i vari livelli e/o membri dell’organizzazione si coinvolgano nel progettare l’esperienza formativa, dall’analisi dei bisogni degli operatori all’esplicitazione dei bisogni della struttura, in una prospettiva di cooperazione credibile.
Un servizio – è ormai dimostrato – tende a riproporre all’esterno le modalità relazionali che agisce al suo interno. Lavorare per migliorare il clima organizzativo interno al Servizio diventa importante per ragioni di funzionalità, efficienza, ma soprattutto per ragioni di qualità del Servizio stesso nel rapporto con l’utenza.
E’ necessario che gli operatori sociali non siano pezzi intercambiabili, ma sia riconoscibile una specificità del singolo e del gruppo nel trattare i problemi.
I problemi che incontrano gli operatori sociali, e non solo loro, sono spesso problemi che non si risolvono – non del tutto, comunque, – ma con cui occorre imparare a convivere.
La formazione potrebbe diventare uno «spazio» dove parlare dei diversi problemi, dove avere la possibilità di passare dal «fare» al «dire», un luogo dove trovare supporto, solidarietà e alternative. Il supporto del lavoro di gruppo con i colleghi è talvolta integrato da spazi di counselling individuale.
Formazione accreditata Assistenti Sociali.

Più in generale, per affrontare i diversi oneri presenti nella quotidianità del lavoro di cura, gli operatori stessi segnalano l’importanza che l’organizzazione preveda anche un apposito spazio fisico, un ambiente in cui il personale possa “sospendere” l’impegno lavorativo e recuperare energie sia a livello fisico, sia emotivo e mentale.  Occorre considerare tutto ciò parte di quella formazione permanente e di quella attenzione organizzativa di cui ormai ovunque si sente l’esigenza.
E’ determinante pensare a momenti di formazione-aggiornamento non più rivolti solo a specifiche figure professionali ma al “luogo di lavoro”, inteso come “Servizio”, gruppo di lavoro, coinvolgendo tutte le figure che al suo interno operano.
Occorre riconoscere e formalizzare la “formazione tra colleghi”, attivando momenti di riflessione, sperimentazione e rielaborazione, cioè di ricerca. La ricerca, quindi, come intervento che supera in efficacia, arrivati ad un certo punto del percorso, la formazione, fino a poter dire che:
“(…) oggi e’ più importante la ricerca che la formazione. Nel senso che la ricerca e’ come se portasse gli operatori a domandarsi :”che cosa stiamo facendo ?”, “qual’è il senso di quello che facciamo ?”, “chi sono i nostri interlocutori ?”, “qual’è la nostra funzione ?”, mentre la formazione porta a fare meglio quello che già facciamo.”

Inoltre, occorre, come dice Lanzara , “…un rapporto diverso con la responsabilità dei singoli nella costruzione del benessere organizzativo o nella riduzione delle condizioni di malessere. (…)è il gioco cooperativo più che competitivo che consente di stare più serenamente nel luogo di lavoro e da lì potersi collocare anche nel contesto sociale con modalità di interazione più adeguate alla convivenza in una società sconquassata, attraversata da crisi continue.”

Formazione accreditata Assistenti Sociali e Professioni d’Aiuto: apprendimento, formazione e organizzazione.

Olivetti Manoukian  Franca, I servizi come centri di lettura del sociale, op.cit., pag.75
Per approfondimenti cfr. Lanzara G.F., Capacita’ negativa. Competenze progettuali e modelli di intervento nelle organizzazioni, Il Mulino, Bologna 1993
D’Agostino Cinzia, Olivetti Manoukian  Franca, “Gestire le organizzazioni: dal malessere organizzativo alla costruzione di senso” in Spunti, semestrale per la ricerca e l’azione nelle organizzazioni, ottobre 2009, n.12, p.70-1
Vedi anche: Formazione accreditata Assistenti Sociali e Professioni d’Aiuto: apprendimento, formazione e organizzazione.
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