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Contratto

Con il termine contratto s’intende sia il momento in cui tra operatore e utente si stabilisce un accordo sul percorso da effettuare, sia uno strumento con cui si definisce un impegno.

Sottoscrivere un contratto implica reciprocità, quindi il riconoscimento della capacità degli attori in gioco ad assumere oneri, gli obblighi del servizio e la valorizzazione di un ruolo attivo di entrambe le parti nel raggiungere lo scopo. Un tale accordo richiede trasparenza nelle informazioni, quindi l’esplicitazione delle finalità che si vogliono raggiungere in modo chiaro e concreto, comporta una definizione temporale, quindi una scadenza, il termine del programma e le verifiche intermedie previste. Anche in questo caso è evidente il richiamo al principio di responsabilità condivisa.
E’ uno strumento che facilita un lavoro “educativo”, utile con le persone che spesso non sono abituate a prospettarsi in un progetto, in un percorso ordinato e progressivo.
Il contratto prevede pertanto di raggiungere cambiamenti minimi, finalizzati, compiti che l’utente è sicuramente in grado di assumersi, all’interno di una negoziazione continua con l’operatore. La riformulazione del contratto da un lato permette a entrambi, utente e operatore, di riconoscere e apprezzare i cambiamenti, dall’altro mette in luce anche i fallimenti e produce maggior consapevolezza delle difficoltà da affrontare. Può quindi avere l’effetto di abbassare la soglia di richieste fatte al proprio famigliare o a sé stessi o modificarne la natura.

Un esempio di contratto

Questo esempio rinvia solo ad una delle possibili implicazioni del contratto.
Maria è una donna ecuadoregna, immigrata in Italia da molti anni con il figlio Carlos che ora ne ha 13 e la propria madre di 70 anni. E’ separata dal marito e padre di Carlos e con un durissimo impegno lavorativo mantiene tutta la famiglia.
Si rivolge ai servizi sociali perché non riesce ad esercitare un sufficiente controllo sul figlio, che presenta i primi insuccessi scolastici,  teme inizi a frequentare gruppi di coetanei devianti.
La ferisce soprattutto il mancato riconoscimento delle sue fatiche (fa orari lunghissimi e ha un doppio lavoro) tutte orientate a garantire un relativo benessere ai familiari.
In realtà i suoi sforzi sono letti da Carlos come un disimpegno nei suoi confronti, poiché ogni intervento normativo è delegato alla figura paterna che, vivendo oltre oceano, esercita la sua autorità in modo intempestivo e poco credibile attraverso sporadiche telefonate e ancor più rare visite.
L’assistente sociale concorda con Maria di non procedere al ricovero in comunità, come chiesto inizialmente dalla stessa, in cambio il servizio garantirà una presenza educativa. E’ concordato e sottoscritto un contratto con impegni precisi per Carlos e un altro per la signora Maria, come appare nello schema sottostante.

Obiettivi nella relazione con il figlio            

Impegni

Maggior attenzione agli impegni ed interessi del figlio

Atteggiamento di incoraggiamento e stimolo
Esercizio funzione autorevole di controllo

Trascorrere almeno una volta la settimana l’ora di pranzo in casa con lui (Carlos normalmente pranza al ristorante mentre la madre lavora).
Creare un piccolo spazio per i suoi libri in casa.
Controllare la cartella e il diario
Parlare con Carlos della situazione del padre.

Obiettivi rispetto utilizzo servizi

Impegni

Dare più continuità alle cure per sé

Garantire maggior presenza e regolarità nei rapporti  con gli operatori

Definire meglio i riferimenti sanitari utilizzati da Maria (ciclicamente è depressa o aggressiva e utilizza alternativamente un erborista o un neurologo).
Mantenere contatti regolari con le insegnanti e riferirne al servizio.
Tenere contatti con i capi scout
Avvisare il servizio se Carlos è malato e si assenta agli appuntamenti con l’educatore.

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